Calcio e Vitamina D
Vitamina D
Il valore ottimale di vitamina D è quello che ottimizza il metabolismo del calcio, prevenendo così rachitismo e osteomalacia, ottimizzando l’assorbimento intestinale di calcio, minimizzando l’incidenza di fratture…
Il dosaggio della vitamina D può, in casi dubbi, essere utile per decidere se e quanto supplementare, tuttavia un certo grado di carenza è da considerare sostanzialmente la regola e non l’eccezione nella popolazione anziana, almeno in Italia.
Quando è carente la vitamina D?
- Popolazione generale: < 20 ng/ml
- Popolazione a rischio di frattura: < 30 ng/ml
Le prime strategie terapeutiche da mettere in atto non sono farmacologiche e consistono in:
- Smettere di fumare
- Esercizio fisico
- Aumentare l’introduzione alimentare di calcio e vitamina D
Calcio
Il fabbisogno per le donne in postmenopausa e per gli uomini anziani è di 1500 mg die.
Esistono dei supplementi di calcio in compresse, ma essi devono tenere conto dell’apporto alimentare e possono portare ad un lieve aumento del rischio di calcolosi (se sommando il supplemento all’apporto alimentare si superano le dosi raccomandate); al contrario l’apporto di calcio con la sola dieta risulta indifferente – secondo alcuni studi addirittura protettivo – nei confronti del rischio litogeno.
L’introduzione alimentare di calcio si può stimare dall’anamnesi alimentare:
- Latte e yogurt contengono 120 mg di calcio per 100 ml
- I formaggi stagionati contengono circa 1000 mg di calcio per 100 gr
- I formaggi freschi contendono circa 500 mg di calcio per 100 gr
- La quota di calcio contenuta negli altri alimenti di una dieta normale è in totale di circa 250 mg quotidiani
- L’acqua minerale ad alto tenore calcico arriva a 350 mg/l
Il solo apporto di calcio non riduce il rischio di fratture, diventa invece un fattore protettivo quando in combinazione con una corretta assunzione di vitamina D.